Free Terminillo

Il 6 marzo a Rieti si è svolto un incontro durante il quale 11 associazioni (CAI Gruppo Regionale Lazio, WWF Lazio, FederTrek-Escursionismo Ambiente, European  Consumers, Italia Nostra-Sabina e Reatino, Mountain Wilderness Lazio, Salviamo il Paesaggio-Rieti e Provincia, Postribù, Inachis Sez. Gabriele Casciani Rieti, Altura Lazio, Salviamo l’Orso) hanno indicato le loro osservazioni critiche al procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale del progetto “Terminillo Stazione Montana” (TSM2).
Il Terminillo fa parte dei Monti Reatini, nella provincia di Rieti (Lazio), unica area montana del centro Italia che non ricade in una zona di Parco ma fa parte della Rete Natura 2000 (un sistema europeo di aree da tutelare, per la conservazione di habitat e di specie animali e vegetali), designata come ZPS (Zona di protezione speciale) “Monti Reatini”, al cui interno sono presenti cinque SIC (Siti di importanza comunitaria): Vallone del Rio Fuggio, Gruppo del Monte Terminillo, Valle Avanzana-Fuscello, Monte Fausola, Bosco Vallonina.

Il TSM2 prevede l’ampliamento degli impianti sciistici, con il collegamento tra le stazioni di Pian de Valli e di Campo Stella, con un vero e proprio accerchiamento del Monte Terminillo, modificando profondamente ambienti di grande pregio naturalistico (protetti da direttive europee), luoghi come la Vallonina frequentati ogni anno da migliaia di escursionisti, scialpinisti, alpinisti e non solo.

Vallonina a Val Organo. Foto: Andrea Bollati

Le Associazioni hanno mostrato i gravi punti di debolezza e criticità del progetto da tutti i punti di vista, dalla pianificazione paesaggistica e territoriale, al profilo idrogeologico, al piano economico, non considerando inoltre l’attuale riscaldamento globale le cui conseguenze in questi ultimi anni sono ormai evidenti a tutti, anche a chi sulle Alpi ha iniziato a seguire e a pensare un altro tipo di sviluppo delle stazioni sciistiche (site a quote ben più elevate di quelle del Terminillo) ormai necessario, uno sviluppo di qualità e ambientalmente sostenibile.

L’incontro è entrato nel vivo con l’intervento di Daniele Boninsegni (CAI Leonessa) che ha ripercorso la storia degli impianti del Terminillo dalla nascita negli anni ’30 (quando non esisteva la concorrenza di altre stazioni sciistiche) ad oggi, con i vari progetti di ampliamento mai realizzati e la proposta d’istituzione di un Parco Regionale Naturale dei Monti Reatini negli anni ’90.

Andrea Filpa (WWF Lazio) ha indicato come il D.M. 17 ottobre 2007 vieti, nelle ZPS, la “realizzazione di nuovi impianti di risalita a fune e nuove piste da sci” e consenta “interventi di sostituzione e ammodernamento anche tecnologico e modesti ampliamenti del demanio sciabile che non comportino un aumento dell’impatto sul sito in relazione agli obiettivi di conservazione della ZPS”. 

Il geologo Fabrizio Millesimi (libero professionista, Dottore in Geologia) ha illustrato le problematiche legate al versante ovest di Jaccio Crudele – Monte Porcini sotto il profilo idrogeologico e del rischio valanghe e come il progetto TSM2 non preveda opere di messa in sicurezza rispetto alla caduta massi e alle valanghe ma solo monitoraggi continui non ben definiti.

Massimiliano Bianco (European Consumers) ha ulteriormente evidenziato come il nuovo progetto che prevede la realizzazione di circa 12 Km di piste e skiweg (che costituiscono il 50% di incremento rispetto agli esistenti) e la realizzazione di 9 nuovi impianti che si aggiungono ai 7 esistenti sia in conflitto con quanto stabilito sia dal citato D.M. 17 ottobre 2007 che dalla DGR n. 612/2011. L’intervento di Cesare Carloni (CAI Antrodoco) ha mostrato gli impatti irreversibili legati al taglio di circa 17 ettari di bosco (con una stima di circa 1500 alberi di alto fusto di età compresa tra i 70 e 150 anni), la perdita di 7 ettari di praterie primarie, la realizzazione di oltre 8 km di trincee e di invasi per l’innevamento artificiale, mentre Alessandro Piazzi (FederTrek) ha mostrato nel dettaglio, attraverso alcune immagini e cartografie, come il progetto TSM2 incida profondamente sulle aree ZSC (Zone Speciali di Conservazione) delle “Praterie del Terminillo” e del “Bosco della Vallonina” e come la Valutazione d’Incidenza sia incoerente con la Valutazione d’Impatto Ambientale.

Seggiovia Terminilletto. Foto: Andrea Bollati

Giampiero Cammerini (WWF Rieti) ha illustrato il piano economico finanziario del TSM2 sottolineando le incongruenze e la inaffidabilità delle analisi, delle previsioni delle presenze invernali potenziali (280.000, quando nel reatino in un anno si raggiunge la cifra di 106.000) e delle entrate (8 milioni di euro), non considerando né lo status del turismo locale e di quello invernale in Appennino e sulle Alpi né tantomeno i costi dell’innevamento artificiale, quest’ultimo difficile da realizzare a quote inferiori ai 2000 metri se si tiene conto dei dati climatici degli ultimi anni. Sui cambiamenti climatici è intervenuta la climatologa Marina Baldi (CNR-IBE, Roma) indicando come gli ultimi 5 anni siano stati i più caldi in assoluto, e come in Italia i giorni caldi siano in aumento rispetto a quelli di gelo e come siano aumentati i periodi secchi mentre le precipitazioni sono sempre più intense e concentrate determinando un aumento del rischio idrogeologico e della instabilità del manto nevoso in montagna; la ricercatrice ha sottolineato come a livello globale e nella regione mediterranea le previsioni per i prossimi decenni indicano un aumento delle temperature e una diminuzione delle precipitazioni e della disponibilità di acque dolci. Riguardo l’area del Terminillo gli ultimi anni registrano una notevole diminuzione delle precipitazioni nevose, tra l’altro sempre più tardive rispetto alla stagione sciistica.

Infine Luigi Casanova (vice presidente Cipra Italia) ha ricordato che già nel 2005, in un convegno della Cipra in Baviera, numerosi scienziati concludevano che con i cambiamenti climatici in atto le aree montane che avrebbero avuto più possibilità per uno sviluppo turistico sarebbero state quelle non trasformate dalla presenza massiccia di impianti di risalita.

Le associazioni promotrici dell’incontro denunciano l’ulteriore spreco di risorse pubbliche utilizzate per progettazioni di opere che (se nel rispetto delle leggi) non hanno nessuna possibilità di essere realizzate, e le perdite di tempo (di decenni) che hanno impedito qualsiasi altra via di sviluppo. 

Chi si oppone al progetto TSM2 non è contro lo sviluppo del Terminillo né contro gli impianti esistenti, che avrebbero bisogno sì di un ammodernamento, ma crede in uno sviluppo diverso, ambientalmente sostenibile e realmente condiviso dalle comunità locali e amanti dei Monti Reatini (che non si limitano di certo al solo Terminillo), rivolto a tutti e per tutto l’anno.

Le Osservazioni al Progetto Terminillo Stazione Montana (TSM2) raccolte dalle 11 associazioni e presentate il 6 marzo sono state inviate agli Uffici competenti della Regione Lazio.

L’incontro si è svolto a porte chiuse, è stato ripreso in diretta dalle telecamere di Rietinvetrina e pubblicato integralmente sulla pagina Facebook del giornale online.

Andrea Bollati