Parco naturale regionale Sirente – Velino
Un documento firmato dalle associazioni contro la riduzione del perimetro dell’area protetta abruzzese.
L’iter della proposta di riperimetrazione del Parco Naturale Regionale Sirente Velino (emendamento al Progetto di legge regionale n.38 del 2009 – Modifica della L.R. 07.03.2000, n.23 – Parco naturale regionale “Sirente Velino” – Revisione dei confini e delimitazione zone) presso la competente Commissione regionale Ambiente si è concluso con un nulla di fatto, essendo scaduti i termini di giacenza in Commissione, in virtù dei regolamenti consiliari regionali vigenti in Abruzzo. Il Presidente del Consiglio Regionale d’Abruzzo, Nazario Pagano, ha rinviato la discussione sulla proposta di riduzione del perimetro del Parco alla fine del prossimo settembre.
La proposta di legge portata avanti dal Presidente della Commissione Ambiente per la riperimetrazione dei confini del Parco regionale porterebbe allo stralcio di aree centrali e strategiche permettendo una banale quanto deleteria infrastrutturazione e cementificazione di vaste aree verdi ora tutelate, unita alla realizzazione di un “Distretto Venatorio” che prevede la gestione e la conservazione degli habitat naturali affidata alle associazioni venatorie locali.
Il taglio di oltre 4000 ettari prevede l’esclusione della Piana di Campo Felice, di tutta la cresta dalla Punta dell’Azzocchio fino a Monte Rotondo, comprese le pendici ricadenti nei Piani di Pezza, l’area prativa e alluvionale tra Rocca di Cambio, Terranera e Rocca di Mezzo, dove verrebbero realizzate le lottizzazioni di recente riproposte. Tali aree sono fondamentali e non marginali del Parco regionale Sirente Velino, soggette a vincoli di protezione a livello europeo come Zona di Protezione Speciale (ZPS IT7110130 “Sirente Velino”) e come SIC IT7110206 “Monte Sirente e Monte Velino”.
Il Parco regionale Sirente Velino è stato anche oggetto di interventi, effettuati con finanziamenti da parte della UE con progetti LIFE, dedicati alla conservazione dell’habitat dell’orso bruno marsicano (LIFE03 NAT/IT/000151) e delle specie di uccelli nidificanti negli ambienti rupestri (LIFE94 NAT/IT/001140 “Habitat Gole Rupestri” + Progetto Ponte ”Life I e II”). Inoltre il Parco Regionale partecipa al LIFE Coornata (Development of coordinated protection measures for Apennine Chamois LIFE09 NAT/IT/000183) con una prevista reintroduzione di alcuni esemplari nel massiccio del Sirente, già peraltro iniziata con il rilascio in questi giorni di sette esemplari provenienti dal Parco Nazionale della Majella.
Nel 1999 tali aree furono individuate nella ricerca Life Econet come strategiche per la costruzione di una rete ecologica europea e nel 2009 l’area è stata anche inclusa tra quelle ad alta idoneità per l’orso bruno marsicano (Ursus arctos marsicanus) come previsto dal PATOM (Piano d’Azione per la Tutela dell’Orso Marsicano adottato dalla Regione Abruzzo con delibera di Giunta Regionale n° 469 del 14 giugno 2010). Tra le azioni previste dal PATOM le aree escluse dal Parco regionale assumono notevole importanza per quanto riguarda l’Azione A2 (Istituzione aree contigue), l’Azione A3 (Aree di connessione) e l’Azione A4 (Aree di nuova presenza).
Oltre all’orso marsicano, l’area può vantare la presenza stabile di numerose specie animali protette e particolarmente protette, tra cui alcune anche a livello comunitario in quanto inserite nell’ allegato I della Direttiva 2009/147/CE “Uccelli” e negli allegati II e IV della Direttiva 92/43/CE “Habitat”. Ricordiamo l’aquila reale (Aquila chrysaetos), il grifone (Gyps fulvus), il falco lanario (Falco biarmicus), il gufo reale (Bufo bufo), la coturnice (Alectoris graeca), il gracchio corallino e il gracchio alpino (Pyrrhocorax pyrrhocorax e Pyrrhocorax, graculus), il lupo (Canis lupus), il
gatto selvatico (Felis sylvestris) e la lepre italica (Lepus corsicanus), ritenuta specie vulnerabile secondo la lista rossa dell’IUCN. L’area rientra anche all’interno della IBA 114 “Sirente, Velino e Montagne della Duchessa”.
L’esclusione delle aree in oggetto causerebbe l’alterazione o la distruzioni di diversi habitat comunitari e/o prioritari e/o insufficientemente rappresentati a livello comunitario inseriti nell’allegato I della Direttiva 92/43/CEE “Habitat”, tra i quali segnaliamo gli habitat:
3170* Stagni temporanei mediterranei;
5130 Formazioni a Juniperus communis su lande o prati calcicoli;
6210* Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli si strato calcareo (Festuco Brometalia) con stupenda fioritura di orchidee. Ambiente di notevolissimo valore conservazionistico;
6230* Formazioni erbose a Nardus, ricche di specie, su substrato siliceo delle zone montane (e delle zone submontane dell’Europa continentale);
6430 Bordure planiziali, montane e alpine di megaforbie igrofile;
6510 Praterie magre da fieno a bassa altitudine con Alopecurus pratensis e Sanguisorba officinalis.
Non di meno dal punto di vista floristico verrebbero escluse dal Parco regionale le aree umide della Piana di Campo Felice e di Le Prata che conservano specie floristiche uniche di importanza nazionale per il mondo vegetale, a rischio d’estinzione, oltre che a specie endemiche e di grande significato biogeografico, tra le quali ricordiamo il Sedum nevadense (in Italia noto solo a Campo Felice), la Klasea lycopifolia (presente in Italia esclusivamente all’Altopiano delle Rocche e nella Piana di Campo Felice), Myosurus minimus, Artemisia atrata, Sesleria uliginosa e Gentiana pneumonanthe e di entità di inserite nelle liste rosse nazionale o anche prioritarie in Direttiva 92/43/CEE.
Con l’occasione torniamo a condannare la precedente riperimetrazione del Parco regionale Sirente-Velino, avvenute alla fine del 2011 con L.R. 42/2011, senza che né il Parco né la Regione Abruzzo abbiano effettuato alcuna valutazione di tipo scientifico-tecnico sulle peculiarità naturali del luogo: il Parco regionale ha perso un’area di circa 90 ettari di superficie di grande valenza ecologica e conservazionistica, nel Comune di Aielli (AQ). Quest’area il 14 novembre 2012 è stata oggetto di una vera e propria “mattanza” da parte di alcuni cacciatori, che hanno agito avvalendosi della cartografia aggiornata del Parco all’insaputa di tutti, compreso il Corpo Forestale dello Stato. La portata negativa dell’evento ha fatto si che lo stesso ATC di Avezzano, che ringraziamo per la sensibilità dimostrata, vista la reazione dei cittadini di Aielli e dei cacciatori locali, deliberasse precauzionalmente il silenzio venatorio, fino al 31/01/2013 (Delibera Comitato Gestione ATC Avezzano n. 9 del 23/11/2012).
Comunichiamo inoltre che l’Ente Parco regionale Sirente-Velino, a suo tempo sentito in II Commissione, ha espresso la propria forte contrarietà così come il Comune di Rocca di Mezzo.
Per quanto sopra detto le Associazioni scriventi ritengono che sia del tutto inaccettabile che un’area di tale valenza ecologica e conservazionistica in cui dimorano specie vegetali e animali uniche per l’Italia venga estromessa da un’area protetta con così tanta leggerezza e senza alcuna valutazione preventiva da parte di esperti, solo per soddisfare gli interessi privati di pochi affidandone addirittura la gestione ad Associazioni Venatorie tramite la costituzione di un Distretto Venatorio.
Pertanto chiediamo ai Consiglieri regionali di ogni schieramento di bocciare questo deleterio progetto di riperimetrazione del tutto incompatibile con la conservazione della natura e del paesaggio nell’Abruzzo, Regione Verde d’Europa. Gli organismi nazionali ed europei in indirizzo vogliano intervenire per inibire tale disastrosa riperimetrazione.
Magliano dei Marsi, 26 luglio 2013
Daniele Valfrè – Responsabile ALTURA Abruzzo
Antonio Perrotti – Circolo Valorizzazione Terre Pubbliche
Bruno Santucci – Coordinatore Gruppo Naturalisti Rosciolo
Stefano Allavena – Coordinatore LIPU Abruzzo
Marano Mario Viola – Responsabile MW Abruzzo
Pietro Matta – Responsabile Pro Natura Abruzzo
Stefano Orlandini – Presidente Salviamo l’Orso
Luciano Di Tizio – Presidente WWF Abruzzo