Lettera a Cingolani
L’istituzione di un Ministero per la Transizione Ecologica è potenzialmente una grande opportunità. Il cosiddetto “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza” (PNRR) è in fase di continua evoluzione e sarà lo strumento per avere accesso al Recovery Fund europeo. Si tratta di sovvenzioni a fondo perduto per un ammontare di 750 miliardi di euro complessivi, l’Italia potrà contare su 65,456 miliardi; il 70% di queste risorse -44,724 miliardi- sarà destinato a progetti 2021/2022, il restante 30%, pari a 20,732 miliardi, ad impegni relativi al 2023. La strategia del PNRR si fonda su tre assi principali: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale.
I fondi a disposizione sono ingenti e potranno essere, se ben utilizzati, uno strumento fondamentale per una vera transizione ecologica.
Con questa prospettiva e con la consapevolezza che il rischio di speculazioni è dietro l’angolo, Mountain Wilderness ha scritto una lettera al neo Ministro Roberto Cingolani, in attesa di poter inviare una delegazione a Roma per un incontro vis a vis.
L’associazione Mountain Wilderness Italia, ramo nazionale di Mountain Wilderness International – Alpinisti di tutto il mondo in difesa della montagna, si congratula con Lei per l’incarico di Ministro dell’Ambiente e della Transizione Ecologica, all’interno del nuovo Governo guidato da Mario Draghi.
Mountain Wilderness rappresenta, come forse Lei già sa, l’unica associazione ambientalistica riconosciuta dal Suo Ministero che ha come esclusivo scopo la tutela dell’ambiente montano, senza nulla togliere al multiforme, storico impegno del Club Alpino Italiano.
Siamo certi che il Suo ruolo istituzionale, unito alla Sua indiscussa competenza, potrà rivelarsi decisivo nel disegno delle future politiche della nostra Nazione. Anche riguardo al settore della montagna.
La transizione ecologica
La transizione verso energie non dipendenti dall’uso di combustibili fossili rappresenta la grande sfida dell’Europa dei prossimi decenni. È dunque di fondamentale importanza che una così cruciale operazione avvenga senza cedere a improvvisazioni, a spinte emotive puramente ideologiche, a precisi interessi lobbistici, mettendo ingiustamente da parte, con il pretesto dell’urgenza, una scrupolosa riflessione sui costi e i benefici. L’accento a nostro avviso andrà sempre posto sulla valutazione della reale efficacia – a livello planetario e al di là dei facili slogan demagogici – dei provvedimenti che verranno ipotizzati e presi. In tale prospettiva, Mountain Wilderness Italia si pone a Sua disposizione qualora Lei verificasse l’opportunità di utilizzare le nostre competenze per un sano sviluppo delle montagne italiane. Uno sviluppo attento anche ai valori immateriali e identitari, realmente compatibile con la vocazione delle alte terre alpine e appenniniche e con il loro ruolo formativo e esemplare. Le montagne sono certamente qualcosa di più di un semplice serbatoio periferico nel quale riversare per pochi mesi all’anno la pressione del turismo vacanziero. Il loro messaggio è imperniato sull’autenticità, sul rispetto, sull’attenzione: una radicale alternativa ai condizionamenti della vita urbana.
Pregi, criticità e limiti dello sci di discesa
Sarebbe sbagliato fingere di non sapere che l’impetuoso e disordinato sviluppo degli sport invernali ha provocato spesso come conseguenza non soltanto la degradazione dell’ambiente naturale delle montagne italiane, ma anche la progressiva erosione delle radici culturali, sociali, identitarie delle comunità dei montanari. D’altro canto, è innegabile che il modello economico centrato sulla monocultura dello sci ludico ha portato in molti casi benefìci concreti. Invece di puntare il dito a posteriori sugli errori commessi bisognerebbe volgere lo sguardo verso il futuro.
La verità è che oggi quei vantaggi materiali, per quanto indubbi, si stanno rivelando assai più fragili del previsto e esposti senza difese all’impatto dei cambiamenti climatici. E in futuro la situazione peggiorerà. Occorre suggerire e individuare altre strade verso un benessere materiale e sociale più stabile, più responsabile, più duraturo e in armonia con le risorse naturali locali. Anche per questo riteniamo opportuno che si scoraggino fughe in avanti, soprattutto se riguardano la progettazione di nuove e sempre più impattanti infrastrutture per lo sci di pista, altamente energivore. L’Italia ha già circa duemila impianti di risalita meccanici che servono svariate migliaia di km di piste. Non sono sufficienti, quando la domanda sembra già in declino? Sappiamo che la montagna può offrire molte altre attrattive, prive di contro indicazioni ambientali. Nel1998 il Parlamento italiano era giunto a un passo dalla promulgazione di una legge per la regolamentazione dei sorvoli turistici e per il divieto della pratica elitaria dell’Eliski su tutti i rilievi montuosi della Nazione. Sarebbe saggio riprendere quel percorso legislativo, ampliando il discorso a tutti i mezzi motorizzati (dai quad alle motoslitte, ad oggi non disciplinate dal codice della strada).
I Parchi Naturali
Per la maggior parte i parchi italiani e in particolare i parchi nazionali si trovano in montagna. Anche in questo campo, Mountain Wilderness offre la propria competenza, ispirata alla ben nota “Carta di Fontecchio”: una pietra miliare, nata dalla collaborazione di quasi tutte le associazioni ambientalistiche italiane. È tempo che ai parchi venga riconosciuto un ruolo centrale per l’elaborazione di modelli di gestione dell’intero territorio italiano.
Energie rinnovabili e paesaggio
Il Next Generation EU prevede, per i prossimi anni, un significativo incremento della produzione delle energie rinnovabili, attraverso la diffusione su larga parte del perimetro collinare italiano di giganteschi aerogeneratori e di migliaia di kmq di pannelli fotovoltaici. Queste misure, assommate al notevole sostegno finanziario previsto dal Green Deal, possono causare danni irreparabili alla qualità dei paesaggi italiani, alla biodiversità, alla fauna, all’agricoltura, alla corretta percezione delle emergenze storiche, artistiche, culturali, qualora non venissero incanalate entro rigorosi argini.
Mountain Wilderness Italia è favorevole al ricorso delle energie rinnovabili, ma non a totale discapito di altri valori immateriali, o ecologici, o economici, anche nella prospettiva dalla difesa dell’appeal turistico della nostra Nazione.
Una ragionevole proposta
Aderiamo con convinzione alla richiesta, avanzata da Italia Nostra e da varie altre associazioni ambientaliste, di istituire un autorevole tavolo tecnico di concertazione nazionale che definisca i siti in cui si reputa proponibile la diffusione degli impianti per la produzione di energia dal vento o dal sole, e dove invece non ne sarà mai consentita la presenza. Ci auguriamo che Lei voglia donare impulso, vigore e gambe a questa proposta, in una con il Ministero della Cultura.
Signor Ministro, ecco in sintesi le nostre preoccupazioni e le nostre speranze. Se le reputa non prive di una loro logica, in armonia con la mission del Dicastero a Lei affidato, ci consideri lealmente al Suo fianco.
In fede,
Il presidente di Mountain Wilderness Italia
Franco Tessadri