Pinelli: l’eredità che vi lascio

Nel suo editoriale in Mountain Wilderness Notizie Carlo Alberto Pinelli annuncia la decisione di non ricandidarsi nel Consiglio di MW. Al presidente uscente va la gratitudine degli iscritti per il limpido operare e il fervore nel tenere alti gli ideali della nostra associazione.

 

Care socie e cari soci,

ad aprile, quando si svolgerà l’Assemblea elettiva, scadrà il mio mandato come presidente della nostra associazione e non mi ricandiderò nel Consiglio. Lascerò con fiducia ad altri di voi la responsabilità di guidare la barca ormai ben calibrata e calafatata di Mountain Wilderness Italia nei flutti di una stagione socio-politica che si annuncia non facile. Guardando indietro, ai progetti e alle speranze che mi avevano convinto a rientrare nel gruppo dirigente nazionale, gli insuccessi si sono intrecciati ai successi, nell’arco di questi tre anni per tanti versi cruciali che ci stiamo lasciando alle spalle. Avevo sostenuto, perché ne ero convinto, che la priorità della mia presidenza sarebbe stata l’aumento della base sociale, per poter nuovamente superare la soglia (di per sé tutt’altro che ambiziosa) dei mille soci effettivi. Su questo punto il fallimento è stato completo, malgrado l’impegno con cui ho costantemente segnalato a consiglieri, responsabili regionali e soci la necessità vitale di dedicarsi al proselitismo.

1988.08 Entreves , Mountain Wilderness agosto 1988

D’altro canto il Consiglio nazionale uscente ha realizzato moltissime cose positive, lavorando con tenacia per fare della nostra piccola associazione un interlocutore rispettato ed apprezzato, sia all’interno dell’arcipelago dell’associazionismo ambientalista, sia nel vasto mondo delle istituzioni, dei media, dell’opinione pubblica interessata alla difesa del patrimonio naturale, montano o no. Ricordiamo le nostre iniziative controcorrente per denunciare l’inconsistenza dei vantaggi energetici derivata dall’invasione sregolata delle pale eoliche; la nostra difesa della “mission” dei parchi nazionali e più in generale della natura protetta culminata con la Carta di Fontecchio, cardine di una nuova visione del protezionismo; l’opera dei nostri esperti per evitare lo stravolgimento della legge quadro sulle aree naturali protette; la conquista di un nostro ruolo originale come “ponte” tra gli abitanti dei parchi e la burocrazia degli Enti incaricati di gestirli; la nostra presenza critica, senza sconti, ma anche propositiva all’interno della Fondazione Dolomiti patrimonio dell’umanità UNESCO; la nostra tenace, costante opposizione all’eliski, ai quad, ai fuoristrada e alle motoslitte, opposizione che sta conquistando il consenso di categorie sempre più ampie di montanari ed ha portato alla scomparsa degli elicotteri turistici in Marmolada e nel comune piemontese di Balme; l’istituzione del comitato etico-scientifico dell’associazione che ci aiuta a dare sostanza a tante nostre posizioni e si è espresso anche a sostegno della nostra dura opposizione alle magniloquentistazioni d’arrivo della Funivia dei Ghiacciai al Monte Bianco; la nomina di un addetto stampa e pubbliche relazioni e di uno staff di volontari di alto livello che operano per migliorare l’impatto del Notiziario.

Pinelli con i giovani di MW

 

E poi, sul versante delle azioni concrete, la realizzazione dei corsi per guide di trekking in Etiopia, ormai giunti alla terza edizione (con enorme successo); i trekking tematici e di denuncia intorno al Sassolungo, allo Stelvio, nei parchi dell’Appennino centrale, alla Croda Rossa; le grandi manifestazioni alla Marmolada e al Cansiglio; l’iniziativa “Clean Climbing” in collaborazione con il CAAI; e l’elenco potrebbe continuare, perché sono certo di aver dimenticato molte cose altrettanto significative.

Pinelli e Casanova al Direttivo MW di Dicembre 2016

Insomma, il Consiglio direttivo che avevate eletto tre anni fa e che ho avuto l’onore di guidare, ha lavorato bene, posso tranquillamente assicurarvelo. Alcuni dei suoi membri si ripresenteranno alle prossime elezioni e si augurano di trovare al proprio fianco un gruppo di giovani motivati ed attivi. Soprattutto a quei giovani lascio l’eredità della mia dedizione alla causa e della mia esperienza. Ho superato gli ottant’anni, è fisiologico che faccia serenamente un bel passo indietro.

Carlo Alberto Pinelli