Sul collegamento sciistico Comelico-Val Pusteria

Secondo quanto è stato pubblicato in questi giorni, il nuovo progetto di collegamento sciistico Comelico-Val Pusteria, che non prevede più l’arrivo degli impianti in cima al Col dei Colesei, ha ottenuto il parere positivo della Commissione sulla Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e pertanto dovrebbe mettere tutti d’accordo, anche gli ambientalisti.
Ribadiamo invece il nostro parere decisamente contrario. Quel parere infatti riguardava non solo il collegamento “alto”, ma anche quello basso che comporterà comunque gravissime ferite a un territorio rimasto finora quasi integralmente intatto (si pensi, tra l’altro, al grande bacino in progetto artificiale per consentire il’ continuo innevamento artificiale, all’impianto da Camporotondo al Col de la Tenda, con relative piste e grande parcheggio alla nuova stazione di arrivo in corrispondenza dell’attuale sciovia).

Anche alla luce del clamoroso fallimento di tante strutture legate agli impianti sciistici di bassa quota, continuiamo ad essere convinti che le prospettive per il Comelico non possano basarsi sullo sviluppo di un turismo insostenibile, fondato sulla monocultura dello sci da discesa, piuttosto su un turismo che si rivolge ai luoghi dove la natura non ha subito aggressioni, che si sta diffondendo sempre di più, come ci auspichiamo viene confermato proprio in questa fase di riapertura post Covid.
La realtà è che questa operazione è funzionale a grandi interessi economici esterni che con opportunismo hanno deciso di utilizzare il notevole finanziamento pubblico per completare un collegamento che darà vita a uno dei più grandi caroselli sciistici delle Alpi – vero e proprio Luna Park delle nevi – lasciando al Comelico, più che le briciole, un territorio devastato. Si chieda agli investitori privati se sono disposti a portare avanti il progetto anche in assenza di 40 milioni di soldi pubblici! La realizzazione di questo progetto distrugge un Bene comune a favore dell’interesse economico di pochi.

Ben altra deve essere, come abbiamo sempre detto, la destinazione di quel finanziamento: servizi per i cittadini a partire da quelli sanitari del tutto carenti e da quelli scolastici, senza i quali è vano parlare di prospettive per i residenti; strade da mettere in sicurezza e per prime quelle dove più alto è il pericolo di frana; acquedotti da sistemare; alberghi e altre strutture turistiche già esistenti da ristrutturare e valorizzare.
Per questo sviluppo del Comelico Mountain Wilderness continuerà a battersi, nella convinzione che esso corrisponde al vero interesse dei suoi abitanti, oltre che della natura e dei cittadini tutti.