Tesi di Biella: la sintesi di Hugues Thiebault

Una sintesi delle proposte Italiana e svizzero/tedesca è stata compiuta dal vicepresidente di MW International Hugues Thiebault, tenendo anche conto dei suggerimenti sparsi provenienti da MW Francia, MW Catalogna, MW Castiglia. Costretto a zigzagare tra le due versioni precedenti, senza scontentare nessuno, Thiebault ha prodotto a nostro avviso un testo riassuntivo che oggettivamente non vola troppo alto, manca di afflato carismatico, si accontenta di affermazioni generiche, anche se in genere condivisibili e non regge il confronto con la profondità delle Tesi di Biella di cui dovrebbe rappresentare l’appendice. I punti deboli già segnalati nel commento al testo svizzero/tedesco, divengono in questa scarna versione ancora più evidenti. Si allarga il fossato tra i problemi mondiali legati ai cambiamenti climatici, e le iniziative che chi pratica la montagna dovrebbe mettere in atto per contrastarli. Del tutto inopportuna l’insistenza sull’abbandono dei mezzi di trasporto aerei.

Il testo originario rimane valido ma…
Trenta anni dopo il Convegno di Biella l’associazione Mountain Wilderness riflette sui principi che hanno dato vita alle Tesi di Biella. Risulta che il testo originario rimane valido. Tuttavia si reputa necessario aggiungervi un addendum che tenga conto degli sviluppi della montagna avvenuti dopo il 1987. Durante questi trenta anni infatti si sono verificati molti e profondi cambiamenti.
– La montagna è cambiata: i cambiamenti climatici e la perdita della biodiversità hanno avuto effetti anche gravi sulle terre alte.
– Il rapporto tra l’uomo e la montagne è mutato: l’agricoltura e l’industria stanno declinando nelle nazioni industrializzate, mentre il turismo ha aumentato la propria presa sull’economia delle popolazioni montane, l’urbanizzazione è avanzata fino ai piedi delle vette, nuove mode sportive si sono aggiunte a quelle tradizionali.
– Anche Mountain Wilderness non è più esattamente la stessa: l’esperienza quotidiana e la riflessione teorica hanno aperto nuovi terreni d’azione, nuovi rischi per le aree montane sono stati individuati, si è imposta la necessità di estendere la salvaguardia anche sulla media e bassa montagna.

La strategia
Confrontati con l’accelerazione della perdita della biodiversità mondiale gli alpinisti devono operare per l’adozione – a livello globale – di misure efficaci per rallentare la scomparsa di specie animali e vegetali. Le riserve idriche degli ambienti montani sono sotto una pressione crescente. Parallelamente all’esplosione della popolazione mondiale, l’acqua viene utilizzata senza controlli per molti bisogni diversi: fruizione privata, irrigazione, produzione di energia. Mountain Wilderness vuole promuovere un uso razionale e concertato di questa essenziale risorsa. Utilizzazioni con scarsa utilità sociale ( come la produzione della neve artificiale, l’irrigazione dei campi di golf, ecc.) dovrebbero essere vietate. Dobbiamo incoraggiare un impiego più razionale dell’ acqua per le produzioni agricole, scegliendo sementi adatte alla naturale fertilità dei diversi suoli. Infine la messa in funzione di nuove dighe a scopi di produzione elettrica deve essere accompagnata da studi riguardanti il regime dei fiumi alterati da tali opere, anche sul versante estetico.
Più generalmente ciò che la montagna produce spontaneamente deve essere considerato proprietà dell’umanità intera e il suo uso deve restare ragionevole e responsabile.
La wilderness è scomparsa praticamente in Europa e sta regredendo progressivamente negli altri continenti. Per rendere possibile l’esperienza della wilderness, così come è definita dalle Tesi di Biella, è necessario circoscrivere, a livello mondiale, le aree in cui ciascuno stato nazionale dovrebbe giungere a proibire ogni tipo di sviluppo.

Popolazioni
Mountain Wilderness è consapevole della necessità di stabilire relazioni di cooperazione con le genti montane. E di farlo senza sottovalutare le loro legittime aspirazioni per una vita sicura e felice, allo scopo di incoraggiarle a adottare obiettivi economici e sociali non in contrasto con la protezione della wilderness. Rapporti con le autorità che guidano le zone di montagna possono rappresentare uno dei mezzi da utilizzare per attuare costruttive forme di parternariato.
Gli obiettivi delle azioni di Mountain Wilderness differiranno ovviamente se si avrà a che fare con paesi già sviluppati economicamente o ancora poco sviluppati. In particolare gli abitanti dell’arco alpino dovranno venir stimolati a liberarsi da paradigmi di sviluppo ormai storicamente superato, per elaborare nuovi modi di vivere in montagna basati su obiettivi di sviluppo sostenibile.

Turismo
L’attività umana che si è maggiormente sviluppata negli ultimi trenta anni è il turismo. Il suo impatto sugli ambienti montani è costantemente cresciuto e ora attenta all’integrità naturale delle alte terre di tutto il pianeta. Crescono senza sosta gli interventi escogitati per rendere possibile l’accesso senza fatica ad ogni località naturale. Alcune località hanno già sofferto una degradazione irreversibile.
Mountain Wilderness richiede la messa in atto di precisi regolamenti per ridurre la pressione turistica e spera che gli operatori delle agenzie turistiche comprendano l’opportunità di diluire nello spazio e nel tempo l’affollamento delle montagne alla moda.
Mountain Wilderness si oppone con decisione a quegli interventi che donano al pubblico la sensazione di vivere l’esperienza della montagna, mentre al contrario ne snaturano e inquinano il vero messaggio.

Frequentazione
I frequentatori delle montagne devono essere incoraggiati a ridurre il più possibile la propria orma ecologica, includendovi le emissioni dei gas responsabili dell’effetto serra derivati dall’uso di automobili o mezzi aerei. Anche se il risultato concreto di questo atteggiamento al presente risulterebbe assai limitato, resta importane per chi ama la montagna dare un esempio e ricondurre le proprie attività sportive in linea con i principi professati.
Di fronte alla crescita dello spirito competitivo e alla proliferazione della strumentazione tecnica, Mountain Wilderness sostiene il ritorno ad un approccio alla montagna il più naturale possibile, rivalutando lo sforzo individuale.

Alpinismo
Mountain Wilderness propone agli alpinisti di ridurre i propri spostamenti, soprattutto per quel che riguarda l’uso dei mezzi aerei. L’ascensione di vetta non lontane dalle proprie abitazioni deve essere preferita a quella delle vette che richiedono lunghi viaggi di avvicinamento, tenendo a mente il loro effetto impattante.
Allo stesso modo la scelta dei materiali tecnici deve armonizzarsi con i principi della sostenibilità. Ciò riguarda non soltanto le attrezzature alpinistiche, ma anche il cibo che si intende usare durante una ascensione.
All’interno di zone montane in cui la natura è protetta il rispetto per i regolamenti e i divieti deve considerarsi assoluto, senza eccezioni. Il desiderio di raggiungere una vetta o aprire un nuovo itinerario non deve condurre alla violazione delle regole individuate per la protezione ambientale e della fauna. Ciò include la rinuncia a utilizzare mezzi di trasporto vietati ( come l’elicottero) durante gli avvicinamenti.
Coloro che propugnano l’antropizzazione degli spazi incontaminati delle montagne in nome di un “diritto alla montagna” da estendere a tutti coloro che lo desiderano, devono essere decisamente contrastati da Mountain Wilderness. Soltanto lo sforzo psico/fisico individuale e l’impegno dovrebbero guidare chi si addentra nell’alta montagna.
Mountain Wilderness raccomanda l’abbandono dell’uso delle bombole d’ossigeno durante la scalata delle più alte vette del pianeta. Questa pratica finisce col privare di un vero contenuto l’ascensione e la riduce a una mera affermazione di individuale vanità.

Comportamenti
La nostra Associazione reputa che nelle nazioni industrializzate la caccia abbia perduto i suoi originari scopi alimentari. Di conseguenza questo divertimento fondato sul piacere di uccidere è francamente inaccettabile. Mountain Wilderness nega ai cacciatori la possibilità di iscriversi all’associazione. Mountain Wilderness invita i propri associati a non utilizzare mezzi meccanici di risalita istallati nelle stazioni sciistiche, allo scopo di dimostrarne la futilità. E’ possibile praticare gli sport invernali usando esclusivamente la forza dei propri muscoli.