Tre cime di Lavaredo, l’ennesimo sfregio

Ancora cemento, un’altra oscenità

Il nuovo muro del Rifugio Auronzo

Alle Tre Cime di Lavaredo non era sufficiente l’umiliazione della strada che in estate porta in quota 2000 auto al giorno, un rifugio, l’Auronzo trasformato in mensa di massa. No. Bisognava offendere le rocce anche imponendovi un balcone. Un inno al cemento, un’ oscenità. Le fotografie che riportiamo confermano tanto pessimo gusto.


La bellezza ogni giorno viene offesa da una folle rincorsa al mercato, da una ormai diffusa incapacità degli amministratori pubblici di sapere distinguere fra quanto è realmente necessario per vivere in montagna e quanto vi è di superfluo (amministrazione comunale di Auronzo). Nessuno sentiva la necessità di imporre alle Tre Cime una simile brutture. Forse solo chi l’ha progettata e chi l’ha accettata sul territorio da lui gestito. 
Se veramente fosse stato necessario dotare il rifugio di un balcone panoramico era sufficiente lavorare con materiali locali: legno,pietre calcaree e niente altro.

Giancarlo Gazzola e Luigi Casanova