Una mobilitazione per le Cime Bianche

Ben due manifestazioni/testimonianze si sono succedute durante l’estate per tentare di salvare il Vallone delle Cime Bianche da un progetto di speculazione che prevede nuovi impianti e nuove piste da sci.
Entrambe le manifestazioni sono state seguite e documentate da Alberto Conserva, socio di MW e responsabile regionale per la Valle d’Aosta.

La Valle d’Aosta in difesa delle Cime Bianche

Le Cime Bianche, bianchi dentini carbonatici che orlano la testata della Val d’Ayas sul confine con la conca del Breuil, sono un’insolita presenza in un paesaggio dominato da rocce più scure. Si tratta di un confine non solo geografico, ma anche simbolico. Da una parte domina l’invasione dello sci di pista con le sue modernissime strutture invasive, dall’altra un’area di tutela ambientale della rete Natura 2000: “Ambienti glaciali del gruppo del Monte Rosa”.

Nonostante la presenza dei vincoli ambientali, sanciti dalla legislazione europea, nazionale e regionale, la Monterosa Ski, che gestisce il dominio sciistico delle valli del Monte Rosa, sta portando avanti, con l’acquiescienza della Regione Valle d’Aosta, uno studio che in base ad un qualche cavillo consenta di collegare Cervinia alla Val d’Ayas via fune, attraversando l’area protetta lungo il vallone dele Cime Bianche. La motivazione principale del progetto consiste nel fatto che il vallone delle Cime Binche è l’unica area rimasta immune da impianti di risalita nella traettoria Zermatt – Alagna.

Foto di Marco Soggetto

https://www.matterhornchalets.com/2015/12/02/alplinks-project-to-link-zermatt-with-monterosa-ski/

In contemporaneità con l’attivismo degli impiantisti si è sviluppato anche un movimento di opposizione al progetto, che dal 2015 in poi è attivo con petizioni, raccolte di firme, convegni di informazione e raduni in loco.

Nel corso dell’estate 2022 le maggiori iniziative sono state promosse dal nostro socio Marco Soggetto assieme ad Annamaria Gremmo e da Marcello Dodeynaz, anch’egli socio di MW.

Marco è autore del blog Varasc : http://www.varasc.it/ ed il 6 agosto ha coronato la sua attività di sensibilizzazione organizzando, come già lo scorso anno, una marcia all’Alpe Verdaz, nel cuore del vallone. L’evento ha visto una partecipazione raddoppiata, con la presenza anche dello scrittore Paolo Cognetti.

Durante tutta l’estate Marcello Dondeynaz, che è anche animatore del sito: https://www.lovecimebianche.it/, ed altri attivisti hanno svolto in valle un’attività incessante per sensibilizzare soprattutto la popolazione locale sui danni irreversibili del progetto funiviario nell’area di Natura 2000.

Foto di Marcello Dondeynaz

Il 10 settembre, durante un nuovo incontro all’Alpe Vardaz, Marcello ha tenuto un vibrante discorso per respingere ogni etichettatura del tipo “quello del NO” e ha illustrato tutte le opportunità per lo sviluppo di un turismo naturalistico del “conoscere” che troverebbe nel luogo condizioni ideali di attuazione, con investimenti assai più contenuti di quelli necessari agli impianti di risalita. Ha aggiunto che anche lasciare il luogo come è sarebbe una scelta di saggezza, dato che qualunque intervento per insediare infrastrutture stravolgerebbe per sempre la naturalità dei luoghi.

C’è ora molta attesa per un coinvolgimento della Regione Valle d’Aosta, che dovrebbe sentire le parti in causa e dire finalmente una parola su questo anomalo progetto finalizzato ad aggirare regole di tutela ambientale nel caso specifico molto esplicite.