Cassandra e Pandora

Aldo Grasso e la differenza tra sviluppo/crescita e progresso. Di Fabio Valentini

Leggo sul Corriere Della Sera di domenica 19 aprile, in taglio basso in prima pagina, l’articolo di Aldo Grasso. Parla di un Eden ritrovato ma di un’umanità scomparsa, in quarantena a causa del coronavirus.
Dice: “Nei confronti dell’ambiente abbiamo commesso imperdonabili errori, ma il progresso (che ci ha consentito di realizzare tantissimi sogni, tra cui il web) ha un costo”.
Le parole sono pietre. E Aldo Grasso, che delle parole ha fatto un mestiere, le conosce bene. A me però sembra che in questo caso abbia usato impropriamente il termine “progresso”, al quale andrebbe sostituito quello di “crescita”.

Aldo Grasso


La crescita ed il progresso sono due cose diverse, a volte vanno di pari passo ma molte altre volte non è così. Il corpo umano cresce dalla nascita alla maturità, mentre lo spirito progredisce con la cultura e l’esperienza; ad un certo punto però la crescita ha un termine, le cellule non si riproducono più, si invecchia nel corpo ma le capacità di progresso spirituale non diminuiscono.
Ecco, noi abbiamo puntato tutto sulla crescita (soldi) tralasciando spesso il progresso (conoscenza). E questo non solo nei riguardi dell’ambiente, ma del nostro sistema di vita in generale.
Non voglio scendere sul terreno di facili e sterili polemiche: quando il costo della crescita si misura in vite umane diventa molto più alto, ed è ancora peggio se questo coinvolge amici o parenti. Ma il punto sta proprio qui: chi valuta i costi? Come li quantifica, con quale unità di misura, sulla base di quali previsioni?

Cassandra


Cassandra è un personaggio mitologico, che aveva il dono della profezia.
“È frequente l’attribuzione dell’appellativo “Cassandra” alle persone che, pur annunciando eventi sfavorevoli giustamente previsti, non vengono credute” (wikipedia). Quante volte questo appellativo ci è stato affibbiato! Noi, gli ambientalisti (in senso spregiativo, ovvio), profeti di sventura! Siamo contro il progresso, quelli del “no”, vorremmo tornare all’età della pietra, però siamo incoerenti perché utilizziamo l’automobile e la luce elettrica, con quale titolo parliamo!
Il progresso è un’altra cosa. Il progresso non è avere di più, ma vivere meglio. Ora purtroppo riusciamo a percepire che la salute non si compra, forse questo concetto appare più chiaro; ma la direzione è stata presa, abbiamo rinunciato ai presidi medici sui territori ma ci stiamo preoccupando delle prossime olimpiadi. Un altro costo. Grazie alle nostre capacità oggi abbiamo internet che ci aiuta tanto, ma se questo è progresso perché non l’abbiamo tutti alle medesime condizioni? E perché dobbiamo sempre tornare al concetto crescita = soldi, con la nuova frontiera dei bitcoin?

Pandora


Qui entra in ballo un altro personaggio mitologico: Pandora. Nella mitologia greca è la prima donna mortale, alla quale Zeus regalò un vaso che però le aveva ordinato di lasciare sempre chiuso. Spinta dalla curiosità, Pandora disobbedì ed aprì il vaso. Da esso uscirono tutti i mali che si avventarono furiosi sul mondo: la vecchiaia, la gelosia, la malattia, il dolore, la pazzia ed il vizio si abbatterono sull’umanità. Sul fondo del vaso rimase solo la speranza, che non fece in tempo ad allontanarsi perché il vaso fu chiuso nuovamente.
Ecco, questa è una bella metafora. La curiosità ci spinge, ma non siamo in grado di valutarne le conseguenze, il costo appunto. Cassandra prevedeva, ma non veniva ascoltata. Pandora voleva sapere, ed inconsciamente ha causato gravi danni. Siamo più Pandora che Cassandra, siamo più esseri mortali che investiti da poteri soprannaturali, che ci possiamo fare? La risposta la troviamo nella conclusione del mito di Pandora: ad un certo punto lei aprì nuovamente il vaso e permise anche alla speranza di liberarsi tra gli uomini.
La speranza per noi sta nel progresso, quello vero, quello dello spirito. Dobbiamo cercare di vivere meglio, tutti. Aldo Grasso parla del “paradiso terrestre sognato da Greta Thunberg”, ma Greta è una persona, qui vale una delle frasi totem di questi tempi tristi: insieme ce la faremo. Insieme. Parola magica, sfruttata oltre misura fino quasi a perderne il significato.
La crescita è costruire tante nuove case e palazzi sempre più alti, il progresso è garantire una casa per tutti: secondo voi siamo cresciuti o siamo progrediti? E soprattutto, siamo cresciuti insieme?
Su una cosa concordo con l’articolo di Aldo Grasso: l’umanità è scomparsa. Ma non l’umanità intesa come persone in carne ed ossa, bensì come sentimento di comprensione e di indulgenza verso gli altri, propensione ad essere socievoli. Ecco, non siamo più socievoli. Siamo aggressivi, repressi, arrabbiati, forse abbiamo perso la speranza. Siamo già infelici, signor Aldo Grasso.
Apriamolo questo vaso, una volta ancora, ormai la frittata è fatta, cerchiamo almeno di recuperare il meglio di quello che abbiamo, questo ci aiuterà a progredire, e forse a crescere ancora un po’, senza esagerare, passo dopo passo. E’ questo il vero compromesso che ci attende.

Fabio Valentini