Comunità

Una riflessione di Toni Farina sul senso di comunità e appartenenza

Toni Farina, deus ex machina di Balmexperience

Quattro passi fuori casa, il corona virus e il senso di comunità

“Del doman non v’è certezza”. Il riferimento al sonetto del Magnifico Lorenzo però finisce qui. Le riflessioni favorite dalla passeggiata fuori casa rigorosamente solitaria conducono altrove (anche perché nel mio caso la giovinezza è passata da qualche lustro …).

Non v’è certezza, mai come ora è così vero (e anche angosciante). Per questo ci si appiglia a certezze.

E camminare può essere una certezza. O almeno un appiglio. E favorisce riflessioni. Soprattutto se si cammina piano e in piano. Rigorosamente solitari!

La prima riflessione mi porta a Henry David Thoreau. Per lui, pensatore d’oltre oceano, camminare era una religione. Fosse vivo potrebbe suggerire al Gran Capo che se “America è second o third fa uguale”.

Henry_David_Thoreau

La seconda riflessione va al Sindaco di Firenze Nardella: “grazie agli interventi finanziari del governo, una volta passata l’emergenza potremo riprendere subito la corsa”. Così afferma in un video-intervento a Otto e mezzo su La7, sollecitato dalla Gruber.

La corsa? Per andare dove?

La terza arriva accanto a questo torrente così torrenziale grazie al caldo fuori stagione (?) che scioglie la neve autunnale. Riflessione liquida: come non pensare all’acqua? Alle chiare e fresche e dolci e sprecate acque. Sprecate soprattutto, utilizzate per irrigare i green dei golf o per riempire insulse piscine.

A una quarta riflessione mi conduce questa stradina di campagna, questa campagna così siccitosa (quando arriva la pioggia?). Fra queste casette e villette, tutte diverse, molte con (insulsa) piscina nel giardino irrigato di acqua rigorosamente potabile. E tutte circondate da cancellate più o meno pittate di fresco (in questi giorni ci sarà tempo per). E questi cani che mi abbaiano più o meno ringhiosi perché non mi conoscono. Non ri-conoscono i bipedi camminanti (in gioventù ho fatto il postino, ho qualche esperienza in materia).

Fra queste casette e villette è spontanea la quinta riflessione: il “senso di comunità”. Argomento di cui tanto si parla in questi giorni. Senso di comunità e “appartenenza”.

Appartenenza a che cosa? E cos’è una comunità? Dove inizia e dove finisce? Con quale spazio, reale (o virtuale) coincide.

Domande da sociologo, quale io non sono. Ma domande spontanee favorite dal camminare “piano e in piano rigorosamente solitari”.

Comunità. È davvero “più grande di un supermercato”? E allora? Il cortile? La borgata? Il paesello? Il condominio? La regione? La nazione? La Comunità Europea, mai così disastrata. La Comunità Internazionale, le Nazioni Unite, mai così disunite …

Il partito? Il movimento? L’associazione? La bocciofila?

Il World Wide Web?

Me lo chiedo in questo territorio così “urbanisticamente” disastrato. Così poco riconoscibile.

Nel quale è così difficile riconoscersi.

“L’Italia assassinata … dal cemento, metà giardino e metà … l’Italia tutta intera …”

“L’Italia delle bandiere. L’Italia che resiste”.

Quale Italia vogliamo?

Quattro passi fuori casa, rigorosamente solitari, possono portare qualche risposta.

Toni Farina