La natura? Non basta!

Di Toni Farina

Toni Farina

È questo l’assunto che si evidenzia in modo sempre più lampante da molti eventi e manifestazioni che si propongono in varie località, in ambiente montano ma non solo.
Catturare turisti è l’imperativo, e per farlo occorre essere “originali”. E la natura, incontaminata o meno, non lo è abbastanza, occorre integrare con altro, concerto musicale, passeggiata enogastronomica o motoraduno che sia.
Lo scorrere placido di un ruscello, un prato di anemoni, un cielo stellato: che noia!
Quanto sopra mi rimanda ai miei 20 anni (chiedo venia per la nota personale). Avevo i capelli lunghi e frequentavo amicizie flower power. Sesso, droga e rock and roll. Molto il terzo, tralasciamo il primo, niente il secondo. Nel senso che non mi facevo. O meglio, iniziavo a “farmi” di montagna, e per questo inorridii quando un tizio capelluto come me, incontrato a uno dei tanti festival rock, mi disse: “pensa che sballo farsi una canna lassù”.
La natura non gli bastava. Doveva integrare.
Così accade oggi, drogati come siamo di Eventi, grandi o meno grandi che siano.

Foto: Toni Farin

Così è accaduto nella valdostana Valsavarenche, cuore storico e naturalistico del Parco nazionale Gran Paradiso. Dove, nel week end del 6 e 7 luglio, si è tenuta una sessione di Musicastelle Outdoor, rassegna di concerti musicali in montagna organizzata dall’Assessorato al Turismo della Regione Valle d’Aosta.
Eventi di impatto contenuto, niente a che vedere con Lorenzo Jovanotti a Plan de Corones o sulle spiagge adriatiche. Diverse dal “muscolare” concerto in quota che l’orchestra della RAI di Torino effettua da alcuni anni sulle montagne del cuneese. Peccato che fra le location prescelte ci sia stato anche un prato nei pressi di Pont Valsavarenche, all’interno del territorio del parco.

. Toni Farina

“Un paradiso naturale ai piedi del Gran Paradiso” …

… qui è la natura a farla da padrona: animali selvatici, sentieri naturalistici e mete montane tra cui l’ascensione alla vetta di 4.061 metri”.
Così si legge sul sito web di Musicastelle Outdoor nella sezione dedicata al concerto in Valsavarenche.
La natura la fa da padrona? Non abbastanza, visto che non è stato chiesto il suo permesso. Battuta forse facile e scontata, ma fino a un certo punto …
A dire il vero il permesso è stato chiesto all’ente deputato a gestirla, la natura, da quelle parti. Chiesto e ottenuto, e non poteva che esser così: vuoi mica rinunciare a un evento?
Non si tratta di rinunciare, semmai di cogliere l’occasione per lanciare un messaggio, effettuare un concreto test di sostenibilità evitando almeno l’accesso a Pont con mezzi privati. Una piccola azione, un timido segnale, ma pur sempre qualcosa nel mare magnum di ciance sul cosiddetto sviluppo sostenibile.
In un’area naturale protetta, dove sennò?
Un’azione oltretutto possibile, visto che chi scrive ha utilizzato il pullman di linea SAVDA per scendere da Degioz a Introd all’ora di fine concerto. Unico passeggero …
Va detto per onor di cronaca che il concerto è stato “sorvegliato”, i decibel sono stati misurati e contenuti. Ma sempre bastanti a superare la melodia del ruscello e il canto di qualche fringuello o rigogolo (citazioni casuali, mi scuso con gli ornitologi). Che evidentemente non bastavano, non erano sufficientemente attrattivi, neppure nel primo parco naturale italiano.

Foto:Toni Farina

Infine …

… sono convinto che per Nada ed Enrico Nigiotti, i due musicisti coinvolti per l’occasione, non avrebbe fatta gran differenza se l’esibizione fosse avvenuta in qualche bel prato di mezza valle, magari proprio a Degioz. Tenuto conto che il sindaco dell’unico comune della Valsavarenche, consigliere e membro della giunta esecutiva del parco, si lamenta a ragione che da quelle parti vanno tutti al Gran Paradiso, e il parcheggio di Pont trasuda di auto, mentre il resto della valle non se lo fila nessuno