Parlare a chi non vuol sentire

Le associazioni umbre già nel 2009 avevano denunciato il grave inquinamento.

Stupisce e rattrista che a cinque anni di distanza nulla sia cambiato, anzi sia peggiorato! Sì perché i liquidi, come sa anche un bambino, hanno il maledetto vizio di infiltrarsi e percolare ovunque!
Ci dispiace dire “l’avevamo detto” e soprattutto aggiungere nessuno ci ha ascoltato, ma è andata proprio così.

Il 24 giugno del 2009 un cartello di Associazioni ambientaliste (in quanto tali portatrici di interessi comuni), le più importanti e rappresentative a livello cittadino e nazionale, scrisse a Sindaco, Presidente della Provincia, Arpa… manifestando le proprie preoccupazioni per la presenza di cromo esavalente in altissime concentrazioni all’interno di un ameno laghetto verde scoperto durante i lavori di scavo della galleria Tescino lungo la strada Terni-Rieti. L’avevamo saputo dalle pagine dell’Espresso, perché qui nessuno parlava…
Ovviamente come accade in democrazia (?!?!?) nessuna delle istituzioni interpellate rispose, eccezion fatta per l’Arpa che esattamente un mese dopo inviò una lettera che faceva un’escursus storico dei propri interventi e che li ‘sollevava’ da qualsiasi responsabilità nell’accaduto. La stessa, comunque, riportava dati ‘tranquillizzanti’.

La solita storia che si ripete sempre a Terni: gli ambientalisti creano allarmismo e gettano le famiglie degli operai del cantiere sul lastrico (così tuonò certa stampa locale; senonché oggi è pronta a riportare che forse i lavori non vennero fatti a regola d’arte perché -pare- la ditta sia fallita…), la politica minimizza e rassicura. Qui le situazioni non sono mai gravi anche di fronte all’evidenza, qui c’è il ‘migliore dei mondi possibili’, peccato che ogni tanto qualche ‘interferenza’ ci scappi e che i liquidi di cui sopra magicamente e inopportunamente ricompaiano a lavori ultimati.

Ci chiediamo, e torniamo a farlo a chi ha la responsabilità istituzionale della res publica e della salute dei cittadini, perché all’epoca dei fatti non venimmo neppure ascoltati, perché non vennero presi provvedimenti tali da impedire cinque anni dopo di trovarci punto a capo; anzi peggio che mai. Oggi è un fatto sotto gli occhi di tutti: la galleria (inaugurata in pompa magna), ma soprattutto la zona interessata (che ‘incidentalmente’ ricade all’interno del Sito di Interesse Naturalistico Terni-Papigno) è altamente pericolosa per la salute pubblica!

Vogliamo anche ricordare che sempre nel 2009 venne fatto un esposto dal compianto Gianni Ricciutelli (allora responsabile della sezione locale del WWF), e che anche questo rimase inascoltato. Lui non c’è più a sostenere le ‘sue’ ragioni, ma noi ci siamo ancora e non lasceremo che il silenzio omertoso, la minimizzazione e l’incompetenza regnino ancora su questa vicenda. Stavolta non ci sono cantieri da chiudere e lavoratori e famiglie in mezzo alla strada, forse ci andrà meglio, forse anche la voce dei cittadini sarà ascoltata. Ma si sa, gli ambientalisti sono degli inguaribili sognatori!

Cai Tam Terni
Mountain Wilderness Umbria
Italia Nostra
WWF
Pro Natura

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349 4456022 – WWF
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