La pista da bob a Cortina non si farà

La pista da bob di Cortina non si farà, lo ha annunciato questa mattina il presidente del Coni, Giovanni Malagò.

Le gare di bob delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 non si faranno in Italia. Lo ha annunciato
questa mattina il presidente del Coni, Giovanni Malagò, in occasione del suo intervento dal palco
della 141esima Sessione del Comitato Olimpico Internazionale (Cio).
La pista da bob di Cortina, nonostante le impuntature della politica, Zaia in primis, non si farà.
Sarebbe costata oltre 128 milioni di soldi pubblici (DPCM 8 settembre 2023) e avrebbe comportato
la distruzione di un prezioso bosco di larici secolari.
Simbolo delle Olimpiadi Milano Cortina, insostenibili sotto tutti i punti di vista, ambientali e sociali, il
progetto di una nuova inutile pista da bob è stata aspramente contestata per mesi da Comitati
Locali, Associazioni Ambientaliste, cittadini e dalla parte più illuminata della politica. Fino ad
ottenere un’importante vittoria, insperabile solo pochi mesi fa.

Questa vicenda dimostra che avevamo ragione nel dire che la pista a Cortina sarebbe stato un
vergognoso spreco di denaro pubblico ad altissimo impatto ambientale e soprattutto dimostra che
certe battaglie vale la pena combatterle fino alla fine, nonostante l’enorme apparente disparità tra
le forze in campo.
Ora le gare di bob, slittino e skeleton verranno spostate all’estero, come da tempo avevamo
suggerito. E come il CIO stesso aveva suggerito alla Fondazione Milano Cortina.
Le Olimpiadi invernali sembra proprio vengano usate come strumento per imporre opere che mai
sarebbero state possibili da realizzare su territori tanto sensibili come le Alpi. A Cortina, come a
Livigno e Bormio, in Alto Adige – Sudtirol o in Val di Fiemme, si riverseranno tonnellate di cemento,
saranno imposti nuovi collegamenti sciistici fuori dal tempo e dalla storia. Il cronoprogramma delle
opere corre veloce ma noi non mancheremo di opporci alla razzia che amministratori senza
scrupoli vogliono perpetrare sulle nostre montagne.
Consapevoli che talvolta Davide può sconfiggere Golia e speranzosi che le ingenti risorse
disponibili siano piuttosto dedicate a rispondere ai bisogni reali di chi le montagne le abita e le vive
quotidianamente, parliamo di servizi, scuole e trasporto pubblico.